Valzer senza pensieri

Ci sono viaggiatori che hanno imparato il significato profondo del termine: essenziale.

Viaggiano leggeri, senza carico superfluo, sanno che muoversi liberi, spostarsi veloci, lasciare lo spazio  per ogni nuovo incontro, ogni luogo visitato, permette di assaporare il vero senso del viaggio e aiuta a tenere il cuore pronto e aperto alle nuove esperienze. 

Poi ci sono quelli che non sanno lasciar andare, che vivono nell’indecisione su cosa sia importante e cosa no, tengono con sé ogni ricordo, caricano il proprio bagaglio fino a non riuscire più a fare un passo, finché si ritrovano bloccati e schiacciati dal peso di tutta quella zavorra della quale, nonostante tutto, non sanno più fare a meno. 

Mi piacerebbe far parte della prima categoria di viaggiatori, ma purtroppo ho il fondato sospetto di avere alcune caratteristiche peculiari della seconda. Con questa canzone ho voluto ripercorrere un clichè della canzone, ovvero l’esortazione all’amata a vivere il momento presente, a non coltivare rimpianti e godere di ogni occasione che la vita ci offre. Molti grandi artisti hanno toccato questo tema, ma non so se anche loro, mentre immaginavano di rivolgersi all’oggetto dei propri desideri, sotto sotto stavano ricordando a sé stessi quanto sia faticoso vivere portando costantemente sul cuore il peso di un ingombrante passato. 

Ogni volta che canto questa canzone sento che un po’ di quella fastidiosa zavorra scivola via e il passo si fa più leggero, lo sguardo più limpido, la mente più chiara, il viaggio più vero.

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